giovedì 20 dicembre 2012

Natale.


FOTO: usadifranci

È strano addormentarmi sola.
Con il pigiama addosso. Non sento la tua pelle.

E il mio cuscino se la ride.
Soddisfatto.
Sotto i suoi baffi immaginari.

martedì 18 dicembre 2012

Alle dieci.


C'è una nebbia densa.
Che ci passi attraverso.
E ti punge dentro.
Le guance.
Il naso.
La coda.

E anche se è tardi.
Ti tiene sveglia.
E mantiene giovane.

Che poi il freddo rovina la pelle.
Così si dice.
E anche il caldo.
E il sole.

E come fai fai.
Sbagli sempre.

Ma vale la pena provarci.
Una. Due. Tre. Mille volte.

Che sotto i maglioni.
Nessuno vede le cicatrici.

mercoledì 19 settembre 2012

Mogli e buoi.


A volte m'interrogo.

Mogli.
E buoi.
Dei paesi tuoi.

Alle mogli ci arrivo pure io.

Le coltivi a casa. In gioventù.

Sono multifunzionali.
Efficienti.
Comode da trasportare.
Se le dimentichi a casa.
Puoi sempre fartele spedire.
Benedetto ricongiungimento familiare.

Ma i buoi?
Nel mio appartamento milanese
Non c'è spazio.
Per buoi sardi.
Neanche milanesi s'è per quello.

Che poi.
Ho già enormi difficoltà.
A far sopravvivere il basilico.

lunedì 17 settembre 2012

Se non c'è la luna.

FOTO: usadifranci

I disegni che la notte fa con le città.
Gialli. E fasulli.
Che le luci dei vicoli. Sono impietose.

Draghi di foglie.
E nani. Fatti di bottiglie vuote.
Quel che resta dell'estate.
E di una bevuta.

Le ombre.
Sul volto dei fumatori.
Illuminati dei loro effimeri vizi.

Le ombre.
Del passato.
Che cerchi di nascondere.
E nessuno vuole vedere.

In una città.
Che non scalda il cuore.
E allunga le ombre.

Ci vuole fantasia. Per sopravvivere.

lunedì 10 settembre 2012

Principesse.

FOTO: usadifranci

Da bambina.
Ogni penna era una bacchetta magica.
Che trasformava bianchi fogli.
In mondi incantati.

Principesse guerriere.
Giovanna D'Arco.
Cleopatra.
Diana nei boschi.

Ogni mia fantasia.
La relegavo all'eternità.
Di un fragile foglio.

Che poi la realtà.
Straccia i talenti acerbi.
E la fantasia galoppante.

E mi son ritrovata a dipingere con le parole.
Giungle di pensieri.
Deserti.
Costellati di cactus.

E le principesse.
Sono dietro ogni angolo.

mercoledì 25 luglio 2012

Conto alla rovescia.


Meno cinque.
Come le mie cinque canzoni preferite.

Meno quattro.
Gatti.
In fila per sei. Col resto di due.

Meno tre.
Come in tutte le coppie che si rispettino.

Meno due.
Come gli occhi. Ed il cuore.

Meno uno.
Che è solitudine. E perfezione.

Ferie.

Sino a data da definirsi.

mercoledì 18 luglio 2012

Imbrunire.



Una mattina mi sono svegliata.
Ed erano li.
Bianchi.
Solitari testimoni del tempo che passa.
Tra ricci. E capricci.

Che non è mai troppo presto.
Per invecchiare.

Che sono curiosa.
Del tempo che verrà.
E non mi voglio più scordare.

Di me stessa.
E di quello che è stato.

lunedì 16 luglio 2012

Vertigini.


Ogni volta ci casco.
Mi faccio coraggio.
Un bel respiro.
E via.
Si sale.

Guardo il mondo dall'alto.
Il vento tra i capelli.
Un pizzicorio alle ginocchia.
Non pensarci.

Afferro la corda.
E inizio a guadagnare il vuoto.
Passo dopo passo.
Non guardare.
Sei legata.

Le ginocchia tremano.
Anche le mani.
La testa inizia a girare.
Sei legata.

I bambini dietro di me iniziano a mormorare.
Ignorali.
Non sanno neanche cosa sia un'integrale.

Ancora un passo.
La corda trema.
O forse sono io.

Un altro passo.
Oddio. Morirò.

Abbraccio riconoscente il solido albero.
Accorso in mio soccorso.

Scusate. Soffro di vertigini.


E l'hai scoperto ora?
Già.
Evidentemente gli integrali non sono sufficienti.

mercoledì 11 luglio 2012

Inferno.



Prima o poi.
Devo scrivere a Dio.
O a Dante forse.

Voglio sapere se c'è.
Da qualche parte.
Sperduto tra le novità.
Un girone infernale.
Per chi.
Invia i file Excel protetti.

Stupido dirigente regionale.
Come posso analizzare il tuo passato. E predirti il futuro.
Se non posso accedere ai tuoi dati?

Spero che marcirai.
Solo.
Sperduto in quel file.
Che nessuno può aprire.

Senza neanche l'uso del congiuntivo.

mercoledì 4 luglio 2012

Radio giornale.


E ci ritroviamo.
A parlare del tempo.
Come perfetti estranei.

Il meteo.
Hai visto che nubi.
Non se ne può proprio più.

Ed ecco che arriva Scipione.
L'africano.
A soddisfare i desideri più torridi.
Attanaglia l'Italia.
Gozzoviglia lungo le strade.
Infierisce sui passanti distratti.
Sull'umida Sardegna.
Sull'afosa Napoli.
Sull'invivibile Milano.

I vestiti si accorciano.
Le cravatte stringono. Sempre più.

Ci si strappa la pelle di dosso.
E neanche la notte porta ristoro.

Io sogno il vento.
Che solleva le gonne.
E arrossa le guance.

Tò piove.

mercoledì 27 giugno 2012

Chissà per quanto.

A volte ritorna.
Implacabile.
Come il caldo. Di giugno.

Che non importa quanto l'hai desiderato.
Dietro ogni goccia di pioggia. Che rovinava il weekend.
Dietro ogni nuvola. Che si gonfiava. Malvagia.
Dietro ogni soffio di vento.

Scrivi di te stessa. Per te stessa.
E per te stessa smetti.
Ma lei è li. In agguato.

Che appena abbassi la guardia.
Ci ricaschi.

Chissà per quanto.

giovedì 8 marzo 2012

A quanto pare.

Ogni mattina.
Cammino sui miei passi.
Sempre gli stessi.

La musica.
Si srotola nei canali uditivi.
Riempiendo gli spazi vuoti nel mio cervello.

Il parco.
Le case.
I passanti.
Son solo riflessi. Sul cofano di una macchina.

E i primi fiori.
Nascosti tra l'immondezza.
E l'indifferenza.

Mi riportano coi piedi per terra.

Ma a quanto pare.

Sono l'ultima.
A vedere i primi fiori.

giovedì 1 marzo 2012

Oblò.

Osservo il mondo. Attraverso un vetro.
Cieli azzurri.
Limpidi.
O ventosi.
Tanto ormai non ci spaventa più nulla.

Macino chilometri.
Senza alzare gli occhi dal pc.
Roma.
Pescara.
Ginevra.
Campobasso.
Napoli.
Si confondono indissolubili nella mia testa.

Davanti l'altare della patria.
E alle spalle la riviera adriatica.

martedì 28 febbraio 2012

Benvenuti al Sud.


Colazione vista mare.
Perché non tutte le trasferte vengono per nuocere.

Perché Napoli è terrona.
Come me l'ero dimenticata.

Col traffico.
E il rumore.

Con il sole.
E il vento. E l'odore del porto.

E la dirigente in pensione.
Che chiacchiera e ci offre il caffè.
Che esce dalla moka. Sulla sua scrivania.

E si lavora sbuffando.
Col sorriso sulle labbra.

E la sera.
Il vino fa il suo corso.

domenica 26 febbraio 2012

Storie d'amore I.

Jack.
Nacque la notte.
Che. Dopo l'ennesimo litigio.
La Luna.
Abbandonò la terra.
Per cercare l'amore.
In nuovi lidi.

La Terra pianse tutte le sue maree.
E quella notte.
Nacquero solo bambini tristi.

sabato 25 febbraio 2012

Hamster damn.


Amsterdam l'ha costruita.
Un bambino distratto.
Dal suono del silenzio.

Si mormora.
Che i palazzi siano disposti.
In modo da godere tutti.
Delle stesse ore di luce.

Che le donne.
Vendano amore legalmente.
E che qui. I sogni. Vadano in fumo.

In una città strappata al mare.
Dove le bici spadroneggiano.
E i bambini li temprano nel ghiaccio.

Mi chiedo.
Se ne valga davvero la pena.

Ma tanto la risposta.
Già la so.

lunedì 20 febbraio 2012

Viaggiare. E' un pò morire.


Lo ammetto.
Ci son stati momenti.
Nel lungo corso della mia vita.
In cui son stata una viaggiatrice migliore.

In cui non accettavo passaggi da perfetto sconosciuti.
In cui non perdevo aerei.
In cui non dimenticavo la valigia a casa.

In cui non cercavo di volare. Ad Amsterdam.
Senza carta d'identità.
In cui non dovevo fare gli occhi dolci alle hostess per farmi entrare illegalmente.
Nel paese meno legale d'Europa.

In cui non promettevo ai colleghi.
Pecore gonfiabili.
Wafer dal nome impronunciabile. E dall'elevato tasso glicemico.

Ma altrimenti.
Che gusto ci sarebbe?

domenica 12 febbraio 2012

Salto. Di palo in frasca.



Salto.

Carpiato.
Doppio.
Con rincorsa.
Nel passato.
Con avvitamento.

Salto.

Il pasto.
Nel vuoto.
Con la corda.
Della quaglia.
In lungo.




giovedì 9 febbraio 2012

Lotte settimanali.



Non importa quanta cura ci puoi mettere.
Quante amorevoli attenzioni.
Ogni domenica dovrai cominciare da capo.

Svuota il cassetto.
Piega.
Riempi il cassetto.

A seconda dell'umore vari.

Dividi per colore.
Qua le bianche. La le nere.

Per materiale.
Prima il pizzo. Poi il cotone.

Per usura.

In ordine crescente.
Perizomi.
Brasiliane.
Mutandine.
Culottes.
Boxer.
Mutandoni contenitivi della nonna.

Ma già il lunedì.
Tornerà l'entropico caos naturale.
E da quel cassetto tirerai fuori.
Solo informi grovigli.
Di notti d'amore.
E comodo cotone.

lunedì 6 febbraio 2012

L'arte del rimorchio.

Dove.
Milano.
Stazione della metro.

Quando.
Sabato pomeriggio.

Chi.
Moro.
Riccio.
Occhi di ghiaccio.
Finto trasandato.

Durata osservazione del fenomeno.
Dieci minuti.

Numero di donne rimorchiate.
Sette.
Più una coppia gay.

A volte.
Essere un cucciolo di cane.
Può cambiarti la vita.

domenica 5 febbraio 2012

Lezpop.

Atterrate a Milano per vie diverse.
Parlano di serie tv.
Musica.
E belle donne.

Ogni tanto anche di mutande. E politica.

La Mile fa tante cose.
Pure troppe.

Marta si è laureata in filosofia.
E ha trovato lavoro.

Saputellen secchiona redenta.

Silvia. Regolarmente iscritta all'albo.
Dal 2000.

Dopo anni di studi matti e disperatissimi.
Hanno capito che le piaceva di più cazzeggiare.

Come non amarle?


venerdì 3 febbraio 2012

Strano inverno.


Prevedibile.
Come una sorpresa.

Lei arriva silenziosa.

Imbianca i palazzi.
Chiude le scuole.
Addobba gli alberi.
Ghiaccia le strade.
Impazza sul web.
Scompiglia i treni.
Solletica gli spiriti artistici.

Ma lei se ne frega.

Ed ogni anno ritorna.
Come se fosse la prima volta.

Let it snow.

martedì 31 gennaio 2012

Genialità.



Lunedì.
Domani si parte.
Quando si rientra. Non si sa.

Alle dieci sono ancora in ufficio.
A casa un coinquilino malato.
E l'istinto irrefrenabile dell'infermieirina.
Che s'insinua tra le costole.

Cena.
Tisana.
Lavatrice.
Valigia.

Sul treno alle sette.
Giusto il tempo di partire.

Che realizzo.
Di aver lasciato la valigia a casa.

sabato 28 gennaio 2012

Trasferte.

Murphy ha sempre avuto ragione.
Da vendere.

Sveglia alle cinque e trenta.
Perchè la doccia ci vuole.

Peccato la caldaia abbia deciso di aderire all'ondata di scioperi.

Ore sette.
Milano - Roma.
Cinquecento ottantaquattro chilometri.

Stazione.

Ore dieci.
Roma - Campobasso.
Duecento ventotto chilometri.

Nevica.


Ore diciannove.
Campobasso - Pescara.
Cento settantaquattro chilometri.

Mare.



sabato 21 gennaio 2012

Sintesi.


A Milano si ghiaccia.
Anche a Roma.
E a Campobasso. A quanto pare.

Il Molise esiste.
Ed è scomodissimo da raggiungere.

Villa Borghese di notte. E' buia.
Ma meravigliosa per perdercisi.

Non fare le presentazioni in standard.
E' una pessima idea.
Pessima.

Le olive taggiasche.
Sono il mio nuovo amore.


Uscire con i capelli umidi.
E' un ottimo sistema per ammalarsi.

Se c'è lo sciopero dei taxi.
Fitta nebbia.
E qualcuno che ti attende a Linate.
La probabilità che dirottino l'aereo a Malpensa è elevatissima.

Correre fa bene al corpo.
E allo spirito.


Maledetti trade-off.

lunedì 16 gennaio 2012

Freddo.


 In questi giorni fa freddo.
Ma così freddo.
Che ti si ghiacciano i pensieri.

Cammini.
Con le mani in tasca.
Il passo veloce.
Di chi vuole arrivare.

Senza pensare.

Che appena ti distrai.
Lasci dietro di te.
Una scia di ricordi. E fantasie.

Di quello che eri.
E quello che sarai.

giovedì 12 gennaio 2012

Il tempo.


Mi sfugge.
Si nasconde.
In una tabella di excel.
In un telefono che squilla. Senza interruzione.
Nella fila alla tavola calda.
In attesa di una risposta che non arriva.
Alla fermata della metro. Che proprio non vuole saperne di passare oggi.

Tic tac.

Ed io che vorrei solo dormire.

venerdì 6 gennaio 2012

Stupido lavoro.

FOTO: tizeta

Io proprio ci volevo andare.
Ho preso quel biglietto. Con la gioia d'un bambino.

Priscilla.
La Regina del Deserto.

Musica. Lustrini.
Travestiti. Australia.
Go west. Ed Etwas.

Cosa si può chiedere di più dalla vita?

E ce l'avevo quasi fatta.
Quasi.

Domani sei a Roma.
Ti chiami Wolf. Risolvi problemi.
E Priscilla non è il tuo tipo.

Peccato.
Tutto petto.

mercoledì 4 gennaio 2012

Profondo Nord.


Ogni raggio di sole qui.
Ha il sapore di un bacio rubato.
E tanto atteso.

Del quale non si può fare a meno.
Ma che è già finito.

martedì 3 gennaio 2012

Natale.


Nuvole all'orizzonte.
Vento gelido.
Che fà tanto casa.
Ma che s'insinua ovunque.
Appena abbassi la guardia.

Ma ho bisogno del mare.
Di ricaricare le pile.

Il fragore delle onde.
Il profumo salmastro.
La sabbia tra le dita.

E mi ritorvo a parlare dei se e dei ma.
A rincorrere fantasie e pensieri.
Che il lavoro nascondeva nei cassetti.

Ed è così bello.
Sentirsi liberi.
D'incasinarsi la vita.

E poi. Spunta il sole.

domenica 1 gennaio 2012

Increduli.



Da te non me lo sarei mai aspettata.


Scusa? Ho capito bene?!?


Lascia perdere. Ci son riuscita io a malapena.

Le mie capacità vengono messe in dubbio.
Voglio un attestato.