domenica 29 maggio 2011

Binari.

Sulla novanta.
Con gli occhi ancora carichi di sonno.
Proprio sopra il ponte.
Volgo lo sguardo. Verso l'infinito.

Un groviglio di binari. Affogati nel rosso dei papaveri.
Si perde in una città che sembra lontana. E nebulosa.
Il cielo si squarcia.
In un momento di folle tridimensionalità.

Ogni mattina.
Il mio momento d'assoluto.
Che svanisce.
Veloce come me lo sono dipinto.

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