venerdì 24 dicembre 2010

Ho sempre odiato il Natale.


Montagne di carta da pacchi.
Un laghetto di carta d'alluminio. In cui si abbeverano pacifici agnellini. Piuttosto rachitici se devo essere sincera.
Pini ed abeti. Decisamente poco a loro agio nella vegetazione palestinese.

Negozietti e botteghe. Che sorgono in aperta campagna. In barba ad ogni piano regolatore.
Pastori incuriositi solcano il fitto tappetto di muschio selvatico.
Strani individui alati. Decisamente androgeni. Sorvolano circospetti una povera capanna.

Nella credenza accanto tre misteriosi individui in sella ai loro cammelli si avvicinano quatti quatti. Portando con loro inutili doni. Che saremo costretti ed esporre ogni volta che torneranno a trovarci.

Poi arriva una bambina dalla fantasia galoppante.
E nel pacifico villaggio compaiono due Barbie ignude. Per far arrossire gli angeli.
E un gigantesco peluche-mangia-agnellini-di-plastica. A gettare il terrore tra i pastori.

Poi mia mamma ha smesso di fare il Presepe.

2 commenti:

  1. Io invece odio il capodanno.
    Mi mette ansia tutta questa smania di bilanci, propositi e divertimento obbligato.

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  2. il divertimento obbligatorio è quanto di peggio ci sia...natale, capodanno e feste varie ^^

    ma una bella cena con gli amici più cari risolve i miei problemi di solito!

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