martedì 27 settembre 2011

Cucinare è un po' morire.


La cucina è la mia oasi di pace.
Dove non arriva nulla.
Non la politica.
I malumori.
Le delusioni.
La stanchezza.

Concentrata sulla poesia del momento.
Pelo. Patate.
Affetto. Zucchine.
Sminuzzo la cipolla. In un mare di lacrime.
Precisa ed impietosa.
Come non lo sono da nessun'altra parte.

Accendo il fuoco.
Ed aggiungo ingredienti segreti.
A seconda del gusto. E dell'umore.

Sottile confine tra ordine. Ed improvvisazione.

Tra le pentole mi sento una strega.

Preparo pozionid'amore.
Filtri d'oblio.
Toccasane per lo spirito ferito.

domenica 25 settembre 2011

Stelle immaginarie.

FOTO: nigelhowe

A caccia di stelle.
Finiamo al planetario.

Perchè a Milano di stelle vere non ce n'è.
E bisogna inventarsele.

L'arpa suona.

Tramonta il sole.
Calvino ci racconta la nascita dell'Universo.
Piccola particella in una nebulosa.
Dentro un cielo. Dal retrogusto d'Australia.

Ci svela i misteri celesti.
La Stella Polare.
(Seconda stella a destra. Poi sempre dritto).
L'orsa maggiore.
Dolce ninfa. Vittima delle voglie divine.

Ed è subito l'alba.

E rinizia la notte.
Quella vera. Senza stelle.
Ma colma di musica.

Finalmente. Notte.


Uno sprazzo di vita.

Un amico che suona.
Ed inizia a sciogliersi.

Due birre. Di quelle vere.
Che sfigolano nel bicchiere. E cercano di scappare dagli argini.

Quattro chiacchere.
(Prima o poi dovrò imparare.
A rispondere alla domanda. Ma quindi che fai?
Senza far addormentare nessuno).

Ed è subito vita. Che bussa.
Aria fresca. Brezza nel deserto del mio tempo libero.
Cielo senza stelle.
Sulla novanta.

Babele di suoni.
In una notte milanese.

sabato 24 settembre 2011

mercoledì 21 settembre 2011

Massacro gratuito.



Lunedì.
Ufficio. Nove. Ventuno.

Martedì.
Volo alle sette. Roma.

Mercoledì.
Volo alle venti. Milano.

Giovedì.
Hai vinto un fine settimana da urlo. Complimenti.
Pizza in ufficio.

Venerdì.
Nove e trenta. Undici.
Thailandese d'asporto.

Sabato.
Nove e trenta. Mezzanotte.
 Il capo mi offre pure le croste della sua pizza.

Domenica.
Nove e trenta. Zero due.
Ma forse è finita.
Forse.

Lunedì.
Nove.
Un panino in taxi alle sedici.
Ventuno.

E sono ancora qui.

lunedì 12 settembre 2011

Ode all'apparenza.

La tunica non fa il monaco.

Ma diciamoci la verità.

L'apparenza.
E' una scelta politica.
Una presa di posizione.
Un manifesto sessuale. O religioso.
Un'indicazione geografica.
Un nascondersi nella massa.
L'apoteosi dell'Ego.
E della fantasia.

Perché gli scaldamuscoli.
Nella vetrina di Zara uomo. Hanno un senso.

E troppa gente.
Quando distribuivano il buon gusto.
Era davanti alla tv. A guardare Ma come ti vesti.

Ed io. Troppo spesso.
Sciacquo il mio senso di colpa post shopping.
Con dissertazioni ideologiche.


sabato 3 settembre 2011

Fantasmi.


Questo è un colpo basso.

Ultimamente.
Mi rifugio in un sorriso fin troppo lontano.
Nel ricordo di discorsi fatti e disfatti.
In uno sguardo al quale mi sono arresa. Senza possibilità d'appello.
In una danza alla luna.

In un cielo a strati.
In una cascata.
E nei pantaloni stesi ad asciugare.

Con la consapevolezza che un assaggio di novembre.
Non fa primavera.
Ma mi lascia in balia.

Dei venti.