sabato 26 marzo 2011

Sono un post-it

FOTO: til01

Su cui prendo nota del tempo che passa.
Degli incontri. Quelli fatti. E quelli mancati.


Della voglia di cambiare.
E restare me stessa.

lunedì 21 marzo 2011

Milano mon amour.







Dopo una bella doccia fredda.
Milano decide di regalarmi uno splendido venerdì di sole.
Per sciogliere ogni mio malumore.

E con Talìa partiamo all'avventura.
Con gli occhi di bambina riscopriamo questa maledetta città.

Guardo il cielo. Così piatto e bidimensionale anche in una giornata di sole.
Respiro la frenesia e la superficialità ad ogni passo.
Vengo travolta dall'insofferenza.

E mi chiedo che magico potere abbia Milano.
Che nonostante tutto mi scorre dentro.

Scalo il Duomo e mi immergo in un mondo fatto di zucchero candito.
Tra le bianche guglie. Mostruosi guardiani allontanano ogni frenesia.
E dall'alto. In una giornata di sole.
Anche Milano è splendida.

domenica 20 marzo 2011

Passioni incomprese.

La vedo.
M'innamoro.
E decido di scattarle una foto.

A quella prima coccinella. In questa prima giornata di sole.

Incurante dello sporco. E del pavimento bagnato.
M'accuccio alla ricerca dello scatto perfetto.
Sposto di qualche centimetro il vaso.
Giro il portacenere.
M'arrotolo più a sinistra. E poi di nuovo a destra.
Click. Click.

Soddisfatta alzo lo sguardo.
J mi guarda sconsolato.
Click.
Mi scatta una foto improbabile.
Secondo me tu sei autistica.

sabato 19 marzo 2011

Il tempo.

Piove.
Diluvia.
Grandina.

Fulmini e saette.
E poi il tuono.

Lo sento scorrere sotto la pelle.
E sono maledettamente eccitata.

Adoro i temporali.

Scambi culturali.


Emme ed Emme.
Giovane coppia polacca.
Belli. Timidi e riservati.
Si sono conosciuti sei anni fa.
E dal primo momento che si son visti. Hanno pensato.
Oh mio dio. E' l'uomo della mia vita.

Questa settimana a casa nostra.
C'è stato un intenso Asse Italo-Polacco.
Di scambio di icone gay nazionali.

Madonna. Dall'alto della sua ubiquità osserva il tutto.
Ed approva felice.

venerdì 18 marzo 2011

Riflessioni comandate.


Cento cinquant'anni fa.
Un uomo barbuto.
E mille volenterosi vestiti di rosso.
Facevano di tanti popoli l'Italia.
Giusto per fare un dispetto ai leghisti.

Qualcuno auspicava che fosse libera. Unitaria. E democratica.
Io aggiungerei pure laica. Che non fa mai male.

Il tempo passa. E non so quanto sia cambiato.
Ma siamo qui. Timidi ed orgogliosi.
Innamorati di noi stessi.
Di un popolo che sa essere ospitale. Generoso. Colto. Intraprendente. Fantasioso. Instancabile.
Ma che sembra esserselo dimenticato.
E sta li ad aspettare.
Che qualcosa cambi.
Che qualcun altro inizi.

Ed oggi siamo qui a festeggiare.

giovedì 17 marzo 2011

Cinque giorni.

Ci sono momenti in cui ogni donna.
Odia d'essere femmina.

La mattina ti svegli ed odi il mondo.
Ed ogni forma di vita sulla faccia della terra.

Odi la pioggia. Bagnata e umida.
Odi il sole. Sprecato per una giornata in ufficio.

Odi le tue ovaie. In cui sembra scoppiata una guerra civile.
Odi gli omini del cervello. Che hanno deciso di aprire un cantiere nel tuo cranio. E il caos che regna sovrano li dentro.

Per fortuna dura solo cinque giorni.
E poi pare passi tutto.
Pare.

martedì 15 marzo 2011

I rock




Con tanta fantasia.
Dei tatuaggi dei cinesi.
Ed un cilindro.

I risultati sono anche migliori di quanto pensassi.

lunedì 14 marzo 2011

Ho deciso cosa farò da grande.

Il Carnevale chiama.
E Milano risponde.

A Parco Sempione fioriscono le giostre.
Musica.
Bambini urlanti.
Genitori paranoici.
Adolescenti tamarri.
E da qualche parte ci siamo anche noi.

Sogno il bruco-mela. Ma i miei amici infrangono i miei desideri di bambina repressa.
E allora opto per il fucile di precisione.
Uno.
Due.
Tre.
Quindici centri.
Il premio è mio.
(Le freccette sono mie.)

Ora so cosa voglio fare da grande.
La fucilista.
Devo solo trovare un amico lord che mi insegni a tirare al piatello.
O in alternativa.
Uno abbastanza tamarro da portarmi in camporella a sparare ai gatti randagi.

domenica 13 marzo 2011

Domeniche.

FOTO: FraNz

Domenica mattina.
Ore tredici.
Buongiorno mondo.

Buongiorno anche a te.
Come va. Che fai.
Convenevoli vari.

Tra mezz'ora vado al teatro. Vieni?
Perchè no?

Neanche il tempo di farmi una doccia.
Tanto fuori piove.

mercoledì 9 marzo 2011

La mia strada.

Fà freddo.
Mi accuccio sotto le coperte.
A volte capita.

La distanza.
Le incomprensioni.
Le strade si allontanano sempre di più.

Si cresce assieme. E ad un certo punto non ci si conosce più.

Al di la delle colpe.
Dei rimpianti.
Nessuno riesce a fare la cosa giusta.

Chissà se il tempo aiuta.
O se peggiora le cose.

La verità non è mai assoluta.

domenica 6 marzo 2011

Dei miei migliori pregi.

L'ordine. E la precisione.
Non sono due difetti di cui ho mai sofferto.

Ma ultimamente.
Anche grazie al lavoro.
La situazione sta diventando vagamente insostenibile.

Il piumone giace tristemente appallotolato sul pavimento.
Alcuni libri hanno deciso di invadere permanentemente il mio letto.
Delle camicie bisognose di venir stirate attendono sulla scrivania.
Scarpe spaiate si nascondono in ogni angolo. Cercando di sfuggirmi quando ho bisogno di loro.
Fazzoletti che dovrebbero stare sotto il cuscino per le emergenze notturne son partiti in avventurose missioni esplorative.

Mi prende un raptus omicida.
E senza alcuna logica inizio a lucidare le scarpe.

sabato 5 marzo 2011

Pazzia.



L'altro giorno un matto si è messo a ballare sui binari del tram.
Aveva le cuffie.
La sua musica nel cuore.
E tutto il resto non contava.

L'autista si è fermato. E ha sorriso.
Incredibilmente.

I passeggeri non hanno inveito.
Incredibilmente.

Ed il matto ballava.
Poi se n'è andato per la sua strada.
E la vita ha ripreso il suo corso.
L'autista è ripartito.
Un telefono ha iniziato a squillare.
I passeggeri a chiaccherare.

Ed io sono tornata a casa.

mercoledì 2 marzo 2011

Caffè.

La macchinetta del caffè. E' la mia nuova amica.

Non fumo. Caffè.
Fa caldo. Caffè.
E' arrivato il nuovo stagista. Caffè.
Ho sonno. Caffè.
Vieni che ti spiego il nuovo progetto. Caffè.

Io sono una ragazza sensibile.
Il caffè scorre nelle mie vene. Movimentando le mie notti.
Per poi abbandonarmi.
Come un amante sfuggente.
Appena suona la sveglia.

martedì 1 marzo 2011

Desideri. Neanche tanto nascosti.


Giusto per gli onori della cronaca.
Ho una famiglia numerosa.
Decisamente.

Mia mamma è dodicesima di tredici figli.
Otto sorelle.
Cinque fratelli.
Una truppa.

Lo scorso mese mia cugina è diventata nonna.
(Benvenuta Alessia.)
E ho deciso che anche io voglio una bambina.
Ora devo solo convincere i miei fratelli a farmene una.

E che sia femmina!